Venerdì 11 settembre a Roma, alle ore 19, nella Sala Accademica di via dei Greci 18, il Conservatorio “di musica Santa Cecilia” ospita, con un concerto dedicato ai Suoni del Mediterraneo, la presentazione del Progetto RESQ – People saving People.
Il progetto RESQ intende contribuire fortemente, grazie a un’attività di crownfunding, a creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani e accogliente, e per ciò vuole assistere operativamente le persone che fuggono da guerre, dittature, cambiamenti climatici, estrema povertà, e testimoniare quanto accade nel Mediterraneo.
RESQ agirà, in rete con gli altri operatori, nel rispetto dei principi umanitari non negoziabili di Imparzialità, Neutralità, Umanità e Indipendenza, prestando soccorso in “prima linea”, raccogliendo testimonianze, e informando l’opinione pubblica e le scuole, attraverso i media e gli incontri, su quanto accade a poche miglia dalle nostre coste.
Il Conservatorio di musica “Santa Cecilia” ha accolto l’invito a ospitare la presentazione dell’iniziativa, anche perché, con la sua attività internazionale, si pone al servizio di progetti che riguardino gli scopi umanitari, l’attenzione alle diversità, la ricerca medica, i contatti tra i Popoli e le collaborazioni internazionali.
Studenti provenienti da decine e decine di Paesi, diversi per religioni, tendenze politiche, situazioni economiche, si incontrano giornalmente tra le mura del Conservatorio, fanno lezione assieme, creano gruppi musicali, sono chiamati a rappresentare “Santa Cecilia” in occasioni nazionali e internazionali. Dai progetti europei ai rapporti con il lontano Oriente o con il vivace Centro America, l’attività è continua.
E l’attenzione alle diversità non riguarda solo quelle geografiche, ma anche quelle psicologiche, neurologiche, del disagio, all’interno delle iniziative ispirate alla Terza missione delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.
A sostenere il progetto, con la generosità tipica dei musicisti, sono accorsi artisti dai più vari luoghi, che daranno vita a un concerto con suoni, voci e declinazioni musicali diverse, come diverse ma complementari possono essere le identità culturali, le tradizioni, gli intrecci dei percorsi storici del Mediterraneo. Ascolteremo così Filiò Sotiraki, Ensemble Haralambis, Le Musae Ensemble, Amina, Marcello Cirillo, Bruno Zoia, Marco Valabrega, Marilia Vesco, Gabriella Aiello, Duo de Passaggio, Francesca Turchetti, Linda Bongiovanni, Santi Scarcella.
La musica sa infatti rappresentare, in maniera immediatamente fruibile, le istanze culturali e sociali dei Popoli, dando corpo immediato al dialogo, all’interazione, alla conoscenza reciproca, allo scambio linguistico oltre le consuete lingue, all’osmosi tra il passato e il presente, tra la tradizione e la sua continua reinterpretazione. La musica del Mare nostrum come esempio plastico di accoglienza e convivenza: brani suggestivi, evocativi, struggenti, accanto ad altri più strepitosi, vitali, energici, Questo è il Mediterraneo, voci e onde mai uguali e sempre uguali a sè stesse, patrimonio dell’Umanità intera in cammino, in pace e in armonia.
Un grazie particolare, oltre ai musicisti che incontreremo, a Mauro Bardaglio per l’iniziativa RESQ e a Cinzia Merletti per l’organizzazione musicale, che hanno affiancato il Conservatorio in questa importante iniziativa.
Vi aspettiamo
Obbligatoria mascherina, distanziamento, e prenotazione alla mail
segreteriadirezione@conservatoriosantacecilia.it
Il Conservatorio “Santa Cecilia” risponde a “MicroMega on Line”
Alcuni giorni fa è apparso in evidenza, tra le notizie che circolano in Internet, un articolo che riguardava la nostra Istituzione, pubblicato dalla rivista «Micromega on line», a firma di Anna Angelucci. L’articolo, dal titolo “Il Conservatorio Santa Cecilia di Roma quando l’emergenza non è solo sanitaria”, conteneva una serie di pesanti critiche alla Direzione dell’Istituzione che, di conseguenza, riteniamo rivolte anche a noi Docenti. Vorremmo esprimere a questo proposito la nostra profonda indignazione e nel contempo la solidarietà nei confronti del Direttore e del Consiglio Accademico.Tale articolo presenta un evidente deficit di informazioni precise, assumendo, oltretutto, un tono manifestamente fazioso, che finisce col ferire tutti coloro che partecipano alla vita di questa Istituzione. Durante l’attuale gestione, la didattica, le produzioni artistiche e le collaborazioni internazionali sono significativamente cresciute di quantità e di qualità, guadagnando apprezzamenti da parte di innumerevoli soggetti: dalle Istituzioni dello Stato alla critica musicale, dai media a numerosi organismi sovranazionali. La Direzione del Conservatorio, con la mira di garantire la sicurezza sanitaria e assicurare la continuazione dell’azione didattica, ha adottato misure (frutto di attente riflessioni e dell’osservanza delle direttive ministeriale e governative) rivelatesi, ogni volta, puntuali ed efficaci. Le notizie che sono state riportate nell’articolo — secondo le quali la didattica e gli esami avrebbero subito un forte rallentamento a causa di diverse inefficienze — sono completamente prive di ogni fondamento e, quindi, non rispondenti pienamente allo stato reale delle cose. In questo momento — nel quale si riscontrano oggettive difficoltà per tutto il comparto dell’istruzione nei diversi ordini e gradi — il Corpo docente sta spendendo tutte le energie possibili, utilizzando la DADF (didattica a distanza forzata), per far sì che gli studenti non vengano danneggiati nelle loro aspettative e nelle loro scadenze. Lo sta facendo malgrado la lezione di esecuzione musicale — come forse non è noto alla maggior parte dei lettori degli organi di informazione cartacea — risulti particolarmente difficile e onerosa; è ben noto, ormai, come l’ampiezza della banda, la limitatezza dei dispositivi di connessione e di ripresa del suono siano solo due dei fattori tecnici che pesano sulla qualità della didattica, rispetto ai quali né il Conservatorio né gli studenti possono intervenire. Inoltre, è necessario sottolineare il fatto che molti esami debbano necessariamente essere svolti in presenza, dato che la modalità online non consente di verificare tutti i parametri esecutivi per mettere in grado la commissione di esprimere una valutazione obiettiva. È stato stilato (a seguito di un pesante lavoro organizzativo) un calendario di prove pubbliche (tali, secondo gli ordinamenti vigenti, devono essere quelle previste a compimento dell’intero ciclo di studi), che comporta una serie complicatissima di operazioni a salvaguardia della salute, che si attengono scrupolosamente alle direttive ricevute dalle AA.SS. Le sessioni di esame sono iniziate, così come il complesso lavoro di verbalizzazione telematica; tutto sta procedendo per il meglio, grazie anche al competente impegno del personale amministrativo e ausiliario che per l’intero periodo di confinamento ha costantemente lavorato in smart working. Gli studenti hanno perfettamente compreso le difficoltà e i problemi che tale situazione ha imposto e, possiamo assicurarlo, si sono schierati, senza esitazioni, al fianco del Corpo docente, malgrado alcuni di loro abbiano recentemente manifestato sentimenti di contrarietà (perfettamente comprensibili, dato il momentaneo stato di disagio); pur rispettando la loro posizione, i Docenti firmatari della presente ritengono che tali rimostranze provengano da un’esigua minoranza e, certamente, non rispecchino, con la dovuta obiettività, lo scenario in cui attualmente opera il Conservatorio. Ci auguriamo, pertanto, che nel futuro il prestigioso periodico «Micromega on line» — anche nel delicato e legittimo intento di dar voce a tutte le posizioni presenti nel Conservatorio di Roma — presti maggiore attenzione nel verificare le fonti da cui ricava le sue informazioni, appurandone meticolosamente la loro veridicità e, per quanto possibile, eviti di esercitare la propria attività giornalistica in assenza di contraddittorio. Il luminoso passato del Conservatorio Santa Cecilia e il ruolo che esso attualmente riveste nel campo dell’Alta formazione musicale meritano di essere apprezzati, anche attraverso l’importante contributo della stampa.
Questa lettera aperta è stata al momento firmata dai due terzi dei professori del Conservatorio, e l’afflusso delle firme continua:
Alberto Galletti, Antonella Lunghi, Stefania Gianni, Maurizio Massarelli, Maria Luisa D’Alessandro, Cinzia Gizzi, Maria Palmulli, Claudio Curti Gialdino, Roberto Antinolfi, Lea Pavarini, Roberto Ciafrei, Kaethe Shore, Barbara Vignanelli, Pietro Leveratto, Elisabetta Pacelli, Michelangelo Galeati, Paolo Capirci, Fabio Zeppetella, Giovanni Velluti, Laura Mattei, Franco Antonio Mirenzi, Antonio D’Andrea, Stefano Bracci, Giuseppe Crosta, Roberto Galletto, Franca Ferrari, Amelia Felle, Carmen Staffieri, Remo Zucchi, Angela Naccari, Rosalba Russo, Maura Pansini, Michela Sburlati, Andrea Masini,Cinzia Damiani, Alberto Meoli, Massimiliano Pitocco, Anna Maria Ferrante, Maurizio Gabrieli, Alberto Pavoni, Claudio Di Segni, Giovanni Maria Varisco, Federico Del Sordo, Simonetta Camilletti, Francesco Leonardi, Stella Quadrini, Carlo Desideri, Emanuella.Salucci, Monica de Matteis, Claudio Dall’Albero, Antonella Ceravolo, Franz Albanese, Emanuela Longo, Ugo Gennarini, Stefano Mastrangelo , Ida Iannuzzi, Marco Fiorini, Antonella Perini, Leonardo De Angelis, Paola Serafino, Roberto Cavalli , Riccardo Riccardi, Francesco Baldi, Carla Conti, Maria Giuliana Tucci, Daniele Roccato, Marco Cimagalli , Carla Marcotulli, Aniello Pinto, Alessandra Torchiani, Riccardo Belpassi, Sandro De Blasio, Alessandro Valentini, M.Francesca Agresta, Gianfranco Lupidii, Umberto Scipione, Marialaura Proietti Salvatori, Mariano D’Amelio, Nello Narduzzi, Teresa Chirico . Antonio Valente, Cesare Scarton, Gianni Scaramuzza Fabi, Francesco Del Monte, Paola Tardiola, Dante Cianferra, Orazio Vicari, Alessio Sebastio, Romolo Tisano, Stella Parenti, Fausto Spirito, Gianfilippo Pocorobba, Alessandro Cusatelli, Francesco Caturano, Cecilia Campa, Bruno Re, Andrea Damiani, Maurizio Ciampi, Rocco Devitto, Nicola Colabianchi.